L’incendio . Ovvero ,Perche’ la piazza del Comune di San Felice Circeo e’ dedicata a Luigi Lanzuisi .
Prima di iniziare questo racconto , volevo precisare che esso non e’ frutto di studi o ricerche storiche su cio’ che accadde e che mi appresto a narrare . Sono solo ricordi di un fatto accaduto , di come lo ricordo io e di come viene tramandato verbalmente .
Per accedere al palazzo comunale di San Felice Circeo , occorre oltrepassare un’antica porta ad arco . Percorsa la ripida salita ci si trova in una piazzetta bellissima , su cui si affacciano le finestre del palazzo comunale e si puo’ ammirare la torre dei Templari in tutta la sua atmosfera di antichita’.in fondo , a ridosso della torre una scala in pietra , ci porta ad una terrazza da cui si ammira dall’alto , la piazza grande e la piazzetta del comune ovvero piazza L. Lanzuisi .
Luigi Lanzuisi era un cittadino nato e cresciuto in questo paese . Noi diremmo un sanfeliciano doc. Faceva di mestiere il’ collocatore’, cioe’ colui che metteva in contatto il padrone con il lavoratore. figura professionale sostituita oggi dalle odierne agenzie per il lavoro
.La mattina nella piccola stanzetta che fungeva da ufficio , pieno di carte e documenti , accatastati dappertutto , lui , riceveva le persone che cercavano un lavoro e pure quelli che avevano bisogno di lavoratori . Era una persona brava e si preoccupava molto per i piu’ poveri . Talvolta era lui stesso che chiedeva lavoro , ai padroni , in vece loro . Era giovane quest’uomo , aveva l’eta’ di mio padre . E pure tanto amici . Luigi lo veniva a trovare a casa e gli diceva< la ditta di tizio ha bisogno di un muratore , che dici , ti sta bene, o sei impegnato ?> papa’ accettava il lavoro se era disoccupato e grato, gli offriva un bicchiere di vino ed il caffe’ che mamma faceva con animo sereno perche’ papa’ aveva finalmente trovato lavoro . I tempi che vi racconto sono gli anni 60. Era l’inizio del boom economico . Ancora non c’era sentore del prossimo sviluppo che San felice avrebbe avuto dal punto di vista dell’edilizia.
Giovane quest’uomo , cresciuto come altri giovani che avevano conosciuto la guerra e che avevano tanta voglia di costruirsi un nuovo futuro , pieno di buona volonta’.
Luigi era sposato con una ragazza del paese , e vivevano in un appartamento a ridosso della piazza comunale , in un angolo caratteristico che ancora ha dell’originale , forse piu’ di altri angoli . Lei aiutava la mamma nel negozietto di generi alimentari , vicino alla scuola elementare. Mi ricordo che i bambini , prima di entrare a scuola , entravano nel negozio per comperare la merenda e le caramelle . Io ci compravo le liquirizie. Luigi a quell’ora presto , veniva ad aiutare la moglie e la suocera perche’ c’era un gran daffare con tutti quei bambini da servire.
Appena si diradava l’assembramento, Luigi si allontanava per aprire il suo ufficio . E’ vero , era molto conosciuto .
La vita scorreva tranquilla , felice e piena di speranze in un futuro promettente.
Un pomeriggio afoso di una estate molto calda, nel paese si sentirono suonare le campane della chiesa. La gente ancora assonnata dalla pennichella scese nelle stradine, si affacciava dalle finestre , per chiedere cosa stava succedendo . Nel frattempo l’odore acre del fumo , di cui non si capiva da dove venisse , si spandeva tra le vie del paese.
Ben presto ci si rese conto che era un incendio a ridosso del paese , su per la montagna. La brezza che sempre spirava a quell’ora , lo alimentava. All’inizio sembrava un incendio piccolo , ma la gravita’ fu subito chiara appena i primi volontari andarono per spegnerlo . Il vento cambiava in continuazione direzione e i soccorritori si resero conto che come spegnevano da una parte , le fiamme immediatamente si riavvivavano . Andarono in molti ad aiutare .la paura che il fuoco si potesse avvicinare pericolosamente alle mura delle case ,era tangibile . Anche Luigi , generoso come sempre , era corso formando il gruppo dei volontari .
In quegli anni non si era molto organizzati . I vigili del fuoco erano lontani .
La montagna per evitare il propagarsi degli incendi , era stata dotata di fasce antincendio . Le fasce frangifuoco erano dei solchi nella vegetazione della montagna che andavano dalla cresta fino alla base , disboscate,e che venivano tenute pulite dalla vegetazione a far da baluardo alle fiamme .
Questo pero’ era un incendio che minava il paese da troppo vicino e non c’era fascia che potesse fermarlo .
Fu una battaglia dura. Il caldo , il fumo , i pochi mezzi a disposizione ed il fuoco che si propagava in tutte le direzioni .
I volontari si davano il cambio e come uscivano fuori da quell’inferno , venivano soccorsi e portati al sicuro . Luigi non aveva sosta . Non usciva mai e mai si tirava indietro . Lui dal centro del rogo coordinava l’opera di spegnimento e si rassicurava che gli altri , stessero bene .
Si era tutti in apprensione . Le fiamme erano visibili da ogni parte si guardasse . Dal mare e dalla parte pianeggiante ed anche in lontananza , nella pianura . Tutti con il naso all’insu’ con la paura di vedere andare a fuoco anche i tetti di quelle antiche mura .
Ci fu bisogno di tante ore per spegnere il fuoco , ma poi , con le prime luci della sera i roghi si spensero ed il fumo si comincio ‘ a diradare . Nell’aria si avvertiva un sospiro di sollievo . Le notizie che arrivavano sulla salute dei volontari soccorritori erano buone . Un po bruciacchiati , stanchi e distrutti , ma vivi . Solo Luigi era stato allontanato svenuto , ma vivo dal luogo del rogo ormai spento . La gente era felice . Il pericolo sventato e gli uomini tutti salvi .
Il paese si addormento ‘ sereno dopo quella brutta avventura .
Nella notte Luigi fu trasportato in ospedale perche’ le sue condizioni s’erano aggravate .
Mori , perche’ nell’intento di salvare il paese ed i suoi uomini , aveva respirato troppo fumo . Era giovane , era forte , ma non ce la fece . La felicita’ di aver scampato un pericolo fu sostituito dal dolore di aver perso un uomo che si era prodigato totalmente per la sicurezza degli altri .
Era un eroe.
San Felice Circeo, dedico ‘ a Luigi , gli onori che si riservano ad un eroe .
E tra questi gli dedico ‘ il nome della piazza piu’ bella , quella del comune che ora si chiama < Piazza Luigi Lanzuisi >
Galba.