I NONNI RACCONTANO 3 – IL DISCORSO DEL GENERALE ROSSI ALLA PREMIAZIONE
Che cosa è “I nonni raccontano: accadimenti, ricordi, immagini del vissuto storico del territorio pontino”? Ovviamente è sicuramente un concorso, ma non il solito concorso fine a se stesso che individuati i vincitori si esaurisce senza lasciare di se stesso qualche utile strascico. E’ qualcosa di più, molto di più se si tiene conto di ciò che è stato capace di ottenere e anche di dare.
Concentriamoci un momento sul titolo del concorso e potremo trovare senza difficoltà la risposta, anzi più risposte alla domanda che ci siamo posti.
Innanzi tutto se i nonni raccontano ci sono sicuramente dei destinatari dei loro racconti che per logica non possono che essere dei nipoti. Significa quindi creare un ponte virtuale tra nonni e nipoti che così colloquiano su argomenti diversi da quelli usuali offerti dal tram-tram quotidiano, sicuramente utili ai secondi per comprendere un mondo a loro altrimenti sconosciuto. Esperienze di una vita passata da parte dei nonni, utili per i nipoti che la loro vita si devono costruire. I nonni così facendo non portano i nipoti solo a giocare nel parco, non gli comprano solo i dolciumi, non raccontano loro solo delle favole, ma tramandano storie tratte dalle loro esperienze di vita, storie vere.
E di quali ricordi si tratta? Lo dice la seconda parte del titolo. Si tratta di raccontare tutto ciò che è collegato alle origini di questo territorio pontino, della bonifica, dei suoi nuovi insediamenti di fondazione e delle opere ad esso collegate attraverso la raccolta di immagini, oggetti, fatti aneddotici che si compendiano nelle testimonianze orali di chi questa trasformazione ha vissuto.
Così facendo il concorso lascia una traccia di se indelebile in quanto consente il travaso di esperienze indispensabili per preservare la memoria di fatti ed avvenimenti che altrimenti sarebbero potuti andare dispersi. Praticamente il concorso salvaguarda e diffonde la memoria storica del nostro territorio, il suo carattere di nuovo insediamento realizzato con una popolazione di provenienza e cultura eterogenee.
I nipoti, attraverso il concorso, scoprono ciò che altrimenti non potrebbero conoscere se non per loro scelta da adulti ed i nonni hanno l’occasione di sentirsi importanti per le nuove generazioni raccontando le proprie esperienze di vita.
Quanti benefici non vi pare? Tra l’altro benefici utili anche ad arricchire di dettagli la storia già documentata del territorio. La storia è un mosaico ed un mosaico è tanto più prezioso quanto più numerose e policrome sono le sue tessere, ovvero quanto più esso è ricco di dettagli.
Così facendo si raggiunge anche un altro fondamentale obiettivo: quello di consentire ai giovani di cercare nel recente passato quello che non trovano nel presente, il senso di appartenenza, l’orgoglio delle proprie radici, l’orgoglio di vivere in una città tanto giovane quanto ricca di una originale, unica, irripetibile, fulgida storia.
Queste parole trovano conforto nella domanda che pone il professore di storia medievale Franco Cardini.
“Avete notato che nella nostra società c’è un crescente e diffuso bisogno di storia, una dilagante voglia di passato, un desiderio di riconoscersi e radicarsi in qualcosa che non c’è più o non c’è ancora, ma di cui si sente l’ombra della presenza?”
Ecco, si ritiene che il concorso nella sue tre edizioni abbia risposto pienamente a questa domanda vista l’entusiastica partecipazione di un eterogeneo stuolo di partecipanti e per i contenuti che essi hanno saputo esprimere.
A ciò, inoltre, si aggiungono altri risultati non marginali o secondi ai primi. Si fa riferimento anche alla capacità di catalizzare l’interesse di molte realtà associative che si sono unite al movimento Mi chiamo Littoria, ideatore del concorso, per portare avanti un processo culturale sempre più ampio e condiviso. Quindici in tutto. Ciò a riprova degli intendimenti apolitici ed apartitici del movimento ideatore e del fatto che la cultura non vuole e non deve fare necessariamente politica.
Insomma la storia non deve appartenere ad una o ad un’altra ideologia, non ha colore, si basa solo su fatti incontrovertibili e di cui si può parlare liberamente senza veder sollevati gli scudi di questo o quel partito.
Ecco di seguito le associazioni che si sono unite al progetto culturale di Mi chiamo Littoria: l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, “Tor Tre Ponti”, “Fiume Cavata”, “Presente e Futuro”, “Officina della Fantasia”, “Quelli della Radio”, “Nova Aetas”, “Pontina”, “Anima Latina”, “Ass. Vittorio Veneto”, “Imago Urbis”, “Panacea”, “Sei di Latina se la ami”, “Amici dei Musei città di Latina”.
Va sottolineato anche che il concorso ha avuto il patrocinio morale di: Comune, Provincia, ARSIAL, Consorzio di Bonifica e come media partner: “Il tempo”, Il quotidiano di Latina, Latina 24ore, Latina per strada.
Ma una menzione speciale meritano coloro che hanno garantito i premi per i partecipanti, ma ne verrete a conoscenza premiazione durante e ve li rammenterò anche alla fine della cerimonia.
Ringrazio per la presenza il Senatore Moscardelli che ha sempre creduto ed appoggiato questa iniziativa, il rappresentante del Sindaco e personaggi della precedente ed attuale giunta, Cesare Bruni e Gianluca Di Cocco, la direttrice del Museo della Terra Pontina dot.ssa Francesconi.
Fatto questo inciso vi lascio alle parole dei relatori che quest’anno si sono unite a noi e che ringrazio per la loro disponibilità. L’anno scorso portai tre professori, quest’anno ho optato per i direttori di due importanti giornali del territorio e di un architetto.
FINALE
Siamo giunti alla fine di una cerimonia che apostrofare solo come festosa è fargli un torto. Prima di salutarci mi preme dare alcuni importanti messaggi.
Intanto mostrare di nuovo chi ha fornito i premi con questa diapositiva:
- Attestati e locandine – Farmacia Morbella;
- Libri – Camera di Commercio di Latina, Arsial Regione Lazio, FAI CISL e Tor Tre Ponti;
- Targhe – 4 Banca Intesa San Paolo, 2 Presente e Futuro, 1 Comune, 1 Mi chiamo Littoria, 1 Ass. VittorioVeneto, 1 Anima Latina, 1 Imago Urbis, 1 Mercatino della Memoria, 1 ANVGD, 1 Sei di Latina se l’ami;
- Premi vari – Nova Aetas – Fiume Cavata – LatiniAmo – Amici dei Musei – Quelli della radio – US Calcio Latina
- Borsa di studio – agenzia Città di Latina 2 G.Rinaldi
- Borsa di studio – Vittoria Ass. Latina Ovest F.Bianchi
- Borsa di studio – Primo premio – Associazione Panacea
Ricordo ora che tutti gli elaborati saranno visionabili sul web nei siti di Tortreponti.com, Latinaperstrada, e volendo anche degli istituti scolastici interessati.
Appena trovati gli sponsor (dot. Ranfone di Banca Intesa, amministrazione comunale e provinciale io lancio l’amo con l’esca) sarà pubblicato un libro con gli elaborati presentati in queste tre edizioni. Quelli che non saranno riproducibili in formato cartaceo è intendimento degli organizzatori donarli, per essere esposti, al Museo della Terra pontina. Lascio alla dot.ssa Francesconi decidere quando e come.
Ora lancio una proposta che possa garantire il prosieguo di questo concorso perché così come è fatto ora ha una vita molto difficile che non prevede sviluppi futuri. Bussare porta a porta per ottenere degli aiuti non è facile se non si è a capo di una istituzione che ha disponibilità di fondi o l’autorevolezza per richiederli.
La proposta è la seguente: far si che “I nonni raccontano” diventi un evento ufficiale, un evento inquadrato nei festeggiamenti del Natale della Città: insomma ISTITUZIONALIZZARLO.
Per tale motivo faccio una proposta al preside Orefice che invito a salire sul palco. Che ne dice di un passaggio simbolico del testimone per far si che iniziando dalla Giovanni Cena ogni anno una scuola diversa a rotazione si prenda carico di organizzare il concorso?
Io mi ritirerò in buon ordine per fare il nonno a tempo pieno e raccontare ai miei nipoti le esperienze maturate nella mia vita.
Termino rivolgendo un ringraziamento particolare ai partecipanti e alle insegnanti che hanno guidato e stimolato magistralmente i loro alunni in questo percorso, ottenendo rimarchevoli risultati.
Ma soprattutto ringrazio tutti i giovani partecipanti perché con questo concorso hanno fatto un grande dono ai loro nonni, gli hanno dato ascolto, gli hanno dato importanza, insomma li hanno resi importanti addirittura per la storia.
Ciao a tutti e Buon Natale.