Giulianello di Cori: ‘Smemorie’ termina con la presentazione del libro ‘La fame di Haiti’
Dopo la presentazione di ‘Camicette bianche’ di Ester Rizzo e de ‘L’eccidio di Roccagorga’ di Eleonora Piccaro, ultimo interessante appuntamento con ‘Smemorie’, la rassegna di scritture al femminile nata dalla collaborazione tra le associazioni ‘Il Ponte’, ‘La Stazione’ e ‘Toponomastica Femminile’, con la partecipazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cori. Mercoledì 23 Marzo, alle ore 17:00, a Giulianello di Cori, presso la Sala Lettura ‘Gianluca Canale’, verrà presentato il libro ‘La fame di Haiti. Terremoto, oblio e paradossi della solidarietà’ (Edizioni End, 2015), scritto a quattro mani dai due giovani giornalisti free lance Fabrizio Lorusso e Romina Vinci, che sarà presente all’incontro.
Dopo il terremoto che colpì Haiti nel 2010, le cui immagini strazianti hanno fatto il giro del mondo, Fabrizio Lorusso e Romina Vinci, si recano nell’isola caraibica a più di un anno di distanza l’uno dall’altra. Fabrizio arriva a un mese dal sisma, vede e racconta le macerie, la desolazione, la difficile situazione politica e sociale appena dopo la catastrofe. Nell’Ottobre del 2011 giunge Romina e visita ospedali, orfanatrofi, scuole, scorge qua e là i segni della ricostruzione in mezzo alla povertà dilagante, fotografa bambine e bambini, uomini, donne, ragazzi e maiali che grufolano in mezzo alla spazzatura che invade quasi ogni spazio della capitale Port-au-Prince. Da questi due sguardi nasce un primo libro, un doppio diario, pubblicato in Italia nel 2012.
Seguono anni di oblio mediatico e Haiti torna ad essere nell’immaginario collettivo niente di più che un segmento dell’isola di Hispaniola, un paese dei Caraibi genericamente e quasi inevitabilmente povero e instabile. La solidarietà internazionale e la conseguente ricostruzione viene data per scontata. Non si parla, se non per poco tempo, della terribile epidemia di colera che ha colpito gli haitiani già vittime del terremoto. Come spesso accade, tragedie naturali e guerre lontane finiscono per essere dimenticate e nessuno più si preoccupa di “aggiornare i dati”, di provare a comprendere l’intreccio tra gli interessi economici delle potenze mondiali e i sistemi politici locali, tra l’operato delle Ong indipendenti e quello delle “multinazionali della solidarietà”.
Speculazioni, vecchie e nuove povertà, derive antidemocratiche, sanguinosi sussulti sociali sono rubricati come notizie di scarso interesse, come mali inevitabili di Paesi da sempre “ultimi”. Non la pensano così Fabrizio Lorusso e Romina Vinci che ritornano sui propri passi a cinque anni dal terremoto di Haiti, rivedono e aggiornano quanto scritto e documentato a suo tempo, risentono Evel Fanfan, un avvocato che si batte con la sua associazione per il rispetto dei diritti umani sull’isola, la cui disponibilità era stata e continua a essere preziosa per i due giornalisti. Dalla volontà di non dimenticare le tante tragedie di Haiti, passate e presenti, nasce quindi questo nuovo libro che parla di terremoto ma anche e soprattutto di fame, reale e metaforica, ma non per questo meno importante, di giustizia, di indipendenza, di dignità e di futuro.