Teatro… emozioni da un territorio by Galba

circeo1Ho fatto un’escursione stamattina ed ad un tratto mi sono trovata al centro di un teatro.e’ strano , non ero mai andata a teatro nella mia vita. Ci sono stata per un caso fortuito , la prima volta , la settimana scorsa e guarda caso , grazie a questa esperienza recente mi e’ venuta in mente questa similitudine.
E’ primavera , il sole che si era fatto desiderare per lungo tempo , ora splende in tutta la sua meraviglia. Non e’ caldo , non e’ freddo , la natura sta esplodendo in tutti i suoi meravigliosi colori , il cielo , uno specchio e le nuvole corrono veloci verso chissa’ quale direzione che la brezza dal mare , le scaccia . E poi il mare , talmente limpido che rifrange il colore del cielo . Come si fa a dire no alla proposta di una escursione , la’ dove hai l’impressione di toccare , ma anche possedere la meraviglia del cielo e del mare .? E cosi mi sono arrampicata fin sopra al Picco , il punto piu’ alto del promontorio del Circeo . E’ stata una faticaccia , ma ne valeva la pena.  Quando sono arrivata con il fiatone , non mi sono resa conto delle meraviglie che avrei osservato! Un po’ di riposo , poi seduta a cavalcioni di una roccia che sporge dal terreno inizio a guardare intorno . L’infinito di qua , l’infinito di la’. E’ tutto un infinito !Te ne rendi conto via via che allunghi lo sguardo per vedere dove arriva la linea dell’orizzonte . E’cosi’ per me . E poi mi metto in piedi , allargo le braccia come ad abbracciare tutto cio’ che vedo , a trattenerlo . Da una parte il mare che mi circonda da tre parti e dall’altra giu’ di sotto il lago di Paola e poi la distesa piatta della pianura Pontina che si allarga e si allunga fino alle catene montuose dei Monti Lepini . La sottile nebbia  che si solleva dai bassi strati la fa eterea e misteriosa ma , conoscendola , so cosa nasconde. La Pianura e’ una terra ricca ed in movimento , fucina di miriadi di attivita’ , dove il lavoro dei suoi abitanti e’ veloce ,dinamico e moderno ,  al passo con i tempi .e poi i suoi fiumi e quella rete fitta di canali  che l’attraversano . E le citta’ della bassa , giovani e sorelle , costruite nello stesso stile . Sono delizia e cruccio di quei paesi che dai monti si affacciano sulla pianura come balconi di un antico ed immane palazzo.            .
Io nell’osservare tutto cio’ ho avuto come l’impressione di essere in un teatro , esattamente sullo scranno del Direttore d’orchestra. Immaginate un teatro all’inizio della prima di un’opera lirica ma anche della rappresentazione di una commedia o di un concerto . La postazione del Direttore d’orchestra e’ la migliore perche’ girando lo sguardo intorno osserva tutto dal centro , come il sole con i suoi pianeti .E il mio Monte era questo per me la postazione del Direttore d’orchestra. Il mare alle mie spalle , la platea e le sue onde scroscianti ,mentre si infrangono sugli scogli , applausi di pubblico entusiasta. E poi la piana , da quest’altra parte come palco su cui ,attori ed attrici ,si cimentano nelle loro esibizioni , pianura in fermento,i suoi abitanti , attori in fermento . Le citta’ come postazioni di luci ad illuminare le scene che cambiano colore a seconda del tema che si va a rappresentare . Citta’ che offrono supporto tecnico a tutti gli abitanti della pianura , strutture tecnologiche che aiutano sul palco a ottimizzare la performance della rappresentazione . E poi la dietro ,ad arco , in un immaginario anfiteatro ,i monti . Ogni  cima uno strumento d’orchestra , ad accompagnare l’esibizione . I violini li’ in prima fila sono quei paesini arroccati come gemme tra le rocce e poi dietro , mastodontici i tromboni e le percussioni , rappresentati da quelle cime piu’ alte che vanno a perdersi ai confini con la Ciociaria. Gli eleganti pianoforti a coda sono rappresentati da quelle piccole isole , gioielli nel mare , Ponza Zannone e Ventotene . Palmarola come arpa che trasmette il suono della brezza che dal mare spira tutto l’anno in questo meraviglioso teatro.
Il promontorio del Circeo come centro di questo mondo meraviglioso ricco di storia antica da cui si diparte l’armonia delle prime note del concerto rappresentato nella piana , che risponde al suono dolce dei violini , ai suoni dei tamburi, sordi e ritmati, tra le montagne . Ed il mare la’ dietro che applaude ad ogni conquista , ad ogni vittoria , come pubblico all’udire un acuto di tenore .Il mio non e’ campanilismo per osannare il mio paese , ma pensateci bene . Da dove meglio del picco di questo monte potreste avere il panorama piu’ completo di questo territorio? Dalla Torre di Paola attraverso il sistema del linguaggio degli specchi si poteva parlare con il castello di Sermoneta e Torre Astura era li , sulla linea della costa ,facile da raggiungere . Quella che unisce il territorio della provincia di Latina e’ una linea sottile , piu’ resistente di quello che si crede .e poi quella rete di strade e canali che somigliano alle corde di uno strumento musicale….. Eh si tutto ci riporta , con la fantasia, ad un teatro ed agli strumenti che contribuiscono al suo funzionamento .
Scendo dal picco e quella visione universale mi accompagna.
Quando percorrero’ questo territorio in auto o in treno oppure a piedi non mi concentrero’ad osservare il singolo paese o il singolo problema , ma cerchero’ di vedere il tutto in funzione di …. In una visione piu’ generale , partendo dal concetto che ogni cosa esiste , perche’ ne esiste un’altra , perche’ serve o e’ servita. Come in un teatro dove il tutto funziona se opportunamente attrezzato di cio’ che necessita….Galba.

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