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Settore oleario, buone prospettive – Andria, un imprenditore: “Produzione in crescita, così come i giovani occupati”

 oliomiccoli

La nuova annata olearia è ormai alle porte: Andria si riempirà di mezzi agricoli che porteranno le olive raccolte nei circa 14mila ettari di oliveto delle campagne andriesi alle decine di frantoi (in funzione a volte anche cinquanta contemporaneamente) che produrranno l’olio extravergine di olive. In media, in un anno, i circa tre milioni di olivi andriesi producono circa 500mila quintali di olive e dai frantoi vengono fuori, sempre in media ogni anno 100-130 mila quintali di olio, per un giro di affari stimato intorno ai 25-30 milioni di euro.

Ma se questi sono i dati storici della raccolta delle olive e della produzione di olio ad Andria, quali prospettive ci sono per questa annata? Ne abbiamo parlato con Mario Miccoli, praticamente un giovane che è l’esponente della quinta generazione di una famiglia che sin dalla metà dell’800 è impegnata nel settore agricolo: il trisavolo Savino per la produzione di olio puntò nel 1870 già sulla filiera corta, il bisnonno Mauro ampliò l’azienda ed introdusse nuovi macchinari, il nonno Savino sviluppò al massimo il suo frantoio che divenne uno dei primi in città negli anni Cinquanta-Sessanta (e all’epoca ad Andria i frantoi funzionanti giunsero ad essere anche più di 150), papà Antonio che ha introdotto macchinari all’avanguardia ma non ha abbandonato il sistema tradizionale di produzione, e infine, appunto, il figlio Mario che si sta misurando anche con la difesa delle tradizioni in città, ma pure con le questioni della globalizzazione. E proprio Mario, mentre la più antica famiglia di frantoiani di Andria festeggia pure i 60 anni di attività nello stabilimento di via Salandra, ha spiegato che annata olearia è attesa in città: “Ci sono i presupposti per un’ottima campagna olearia. La temperatura mite dell’estate e le piogge dei mesi scorsi sono state fondamentali per la crescita della drupe. Quest’anno di certo le olive non mancano, si stima un’abbondante produzione, inoltre fortunatamente non registriamo la presenza di mosca olearia e la grandine ha colpito in maniera lieve alcune zone, a differenza della scorsa annata”.

Ma il settore oleario ha prospettive future? Mario Miccoli non ha dubbi: “I giovani impegnati in agricoltura sono in numero crescente, c’è davvero tanta richiesta di operai specializzati e di ragazzi che abbiano voglia di impegnarsi in agricoltura. In questi giorni si è discussa la nuova Pac 2014/20: si è cercato di favorire l’ecologia, il biologico, i nuovi insediamenti agricoli”.

Michele Palumbo

Gazzetta del Mezzogiorno

Domenica 10 novembre 2013

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